16 nov 2013

Ménage à Trois: Capitolo 3 - Un Ricatto...Sotto Contratto

Il ticchettio di un paio di scarpe con il tacco che venivano verso di me, accompagnati dal rumore di una sedia che veniva trascinata, ruppe il silenzio innaturale che si era creato da qualche minuto in casa.

“Come sta la mia scolaretta? Trascorso bene la ricreazione?”

Non risposi cercando di rimanere concentrato sui rumori che faceva Claudia. La sentii portare la sedia dinnanzi a me e sedervicisi sopra...capii che era ancora vestita dal rumore che faceva la stoffa dei suoi indumenti mentre si muoveva. Interruppe la mia concentrazione calcandomi leggermente un tacco a spillo in una coscia...con la punta dell’altra scarpa, invece, strisciò velocemente sul mio torace e tirò a sé la catenella delle mollette che avevo attaccate ai capezzoli, strappandomi un grugnito di dolore.

“Forse non ci siamo capiti...anche se sei imbavagliato devi rispondermi!”

Racconto: Ricordi di gioventù

Durante il periodo a cavallo fra le medie e le superiori avevo un amico con il quale eravamo praticamente inseparabili. Lui era di un anno più giovane di me, ma dell'età all'epoca poco ci importava. Avevamo fumato insieme la prima sigaretta e ci eravamo presi la prima sbronza uscendo un Sabato sera, insomma tutti gli step che portano dall'infanzia all'adolescenza li stavamo vivendo insieme...ma la cosa più importante era che non ci sentivamo parte della massa. Mentre da un lato ci sembrava di essere un po' più maturi di quei ragazzi che passavano i pomeriggi a dare calci ad un pallone e correre con il loro motorini nelle stradine di campagna, dall'altro ci sembrava ancora presto per abbandonare cartoni animati, videogiochi e divertimenti pomeridiani.
La certezza sulla nostra maturità aggiunta l'avevamo per il fatto che a differenza degli altri nostri coetanei noi ci trovavamo bene ad uscire con le ragazze della nostra scuola, a girare per negozi al pomeriggio con loro, ad avere delle amiche da far confidare e con cui confidarci e soprattutto ci sembrava una cosa davvero immatura considerarle o inutili o semplicemente degli oggetti estetici...delle conquiste.
Questo ci aveva permesso di andare ben oltre il semplice "primo bacio" già da qualche tempo...avevamo scoperto i preliminari e i primi orgasmi...niente sesso ancora ma già così ci sentivamo più grandi...o meglio...più adulti.

26 giu 2013

Ménage à Trois: Capitolo 2 - Back To School

Lentamente aprii gli occhi...guardai l’orologio sul comodino...le dieci del mattino!
Provai a muovermi ma non ci riuscivo...come un lampo mi tornò in mente dove mi trovavo...ma c’era qualcosa di diverso rispetto a prima.
La luce mattutina filtrava prepotentemente dalla finestra, per fortuna le tende erano tirate e i vicini non potevano vedere la simpatica situazione in cui mi trovavo, il mio trolley era stato spostato e tutta la roba che c’era dentro ora si trovava metodicamente ben disposta sullo scrittoio.
Guardai all’altezza dell’inguine e mi accorsi che, non solo il mio pene era ben più sveglio di me, ma che le chiavi ora non erano più legate su di lui. Guardandomi attorno le trovai appoggiate sul comodino a fianco al letto...ma qualcos’altro era cambiato.
Sentivo uno strano fastidio al collo, accompagnato dal classico scricchiolio che fanno gli oggetti di pelle posticcia...Claudia probabilmente mi aveva messo un collare, oggetto che usavamo spesso quando giocavamo...dai rumori che sentivo provenire dalla casa, probabilmente era  anche tornata per divertirsi ancora un po' con me.

11 mag 2013

Ménage à Trois: Capitolo 1 - Un Tranquillo Giovedì Di Bondage


"Ménage à Trois" narra le avventure, raccontate in prima persona, di un ignoto protagonista e dei suoi due coinquilini...alle prese con relazioni finite, passati nascosti e la passione per il bondage.
Questo ciclo di racconti, ancora in fase di compimento, si basa su storie vere successe a me o a persone che conosco e che condividono con me la passione di corde e manette. Un pò per caso un pò per elevarle dal loro status di "storie da bar", ho pensato che sarebbe stato divertente dare un senso a tutti questi appunti di vita e trovare un filo conduttore immaginario che riuscisse a collegarli insieme e a renderli godibili per un ipotetico lettore.
Senza annoiarvi troppo, vi lascio alla lettura di questo primo capitolo esortandovi a commentare per lasciare ogni sorta di consiglio, critica o suggerimento. 

8 mag 2013

Racconto: Una Scommessa con Stefano

Sorridevo mentre preparavo la borsa nella quale portavo sempre tutto l'occorrente per il bondage. Sorridevo perche' stavolta non andavo a divertirmi con qualche ragazza ma andavo al negozio di intimo del mio amico Stefano per una scommessa.
La sera prima, durante un lungo e particolarmente alcolico aperitivo, siamo finiti a parlare di corde e bavagli e mi disse che voleva provare con la sua ragazza ma per paura di fargli male o di sbagliare qualcosa voleva qualche consiglio da me per via della mie numerose esperienze in merito.
Preso un po' dall’alcool che iniziava a salire e un po’ dalla voglia di mostrargli qualcosa lo trascinai in bagno per allontanarci dal dehor del bar. Tolsi una stringa dalle mie scarpe gli chiesi di porgermi i polsi e gli veci vedere e provare una normalissima legatura incrociata. Semplice ma dannatamente efficace.
Rimase affascinato, strattonando per cercare di liberarsi, dal risultato. Lo liberai immediatamente e tornammo fuori.
Gli spiegai un sacco di cose sui bavagli e la loro creazione artigianale, un paio di trucchetti di varia natura e soprattutto che doveva ricordarsi sempre di lasciare i nodi lontani dalle dita poiché uno con un minimo di conoscenza sul bondage potrebbe liberarsi facilmente se raggiunge un nodo di una legatura ai polsi.
Rimaneva li ad ascoltarmi, sempre più stregato dalle mie parole fino al momento che mi interruppe:

“Scusa se ti interrompo, purtroppo domani devo lavorare tutto il giorno e non avrò modo di spostarmi dal negozio e visto che domani sera vedrò la mia ragazza non è che potresti prestarmi un po' della tua roba? Potresti passare in pausa pranzo a lasciarmi tutto e se ti va mi potresti dare una mano come cavia per farmi fare un po' di pratica nel retro del negozio.”

9 apr 2013

I Preferiti Di Bondage Plaza: Miles Hendon's Dream Book

Voglio aprire questa nuova rubrica dedicata ad una categoria molto particolare....la cartella dei "Preferiti" sul mio browser internet, ovvero tutti quei siti che da anni, da mesi o anche semplicemente da qualche settimana si sono guadagnati una visita fissa da parte mia.
Ovviamente raccoglierò solamente i siti che hanno a che fare con il Bondage e che si meritano di essere diffusi, secondo il mio modestissimo parere, il più possibile fra gli amanti del genere per la qualità dei contenuti che propongono.
Purtroppo molti di questi sono in Inglese, non nel caso del sito di cui vi sto per parlare, ma di ognuno di essi dedicherò una piccola recensione e qualche considerazione per poter aiutare i meno conoscitori della madre lingua a fruire dei loro contenuti.
Sperando che l'iniziativa vi piaccia vi invito a proseguire nella lettura per conoscere meglio Miles Hendon e il suo DreamBook...il primo dei miei preferiti.

1 gen 2013

Racconto: ...ci vedo!...


Finalmente ci vedo! Dopo un indeterminato periodo, passato sentendo solamente il tuo corpo su di me che esplora con ogni mezzo ogni parte del mio corpo ancora vestito e ascoltando della musica sensuale di sottofondo, decidi di levarmi la benda e iniziare a giocare sul serio. Vedo i miei polsi legati saldi alle braccia posteriori della sedia e le mie gambe, lievemente aperte, legate anch'esse salde. Le mie continue lamentele dettate per lo più dall'irrefrenabile eccitazione e dall'impossibilità di poterti toccare e poter reagire a ciò che fai, ti infastidiscono...tu vuoi sentirmi solo gemere. Quindi anche se da sempre sei stata contraria all'idea ti metti davanti a me e molto sensualmente ti sfili gli slip, poi appoggi un tuo piede sul mio inguine che mostra un evidente stato di eccitamento e in modo ammaliante ti sfili la calza autoreggente con la quale mi hai solleticato fino a poc'anzi. Con una frase a tratti ironica a tratti sadica mi infili i tuoi slip in bocca e prima di poter reagire mi avvolgi le labbra con la tua calza legandola saldamente dietro alla mia nuca. Ora l'unica cosa che posso fare e rimettermi nelle tue mani e vedere cos'hai in mente poichè ogni mia lamentela sarebbe trasformata in un gemito che non ho ancora capito se ti eccita o se semplicemente alimenta la tua voglia più irrefrenabile di lasciarti andare. Ti sposti alle mie spalle e mentre mi baci il collo e lo percorri con la tua lingua mi slacci i pantaloni e li sposti un poco in maniera tale da poter intravvedere i miei boxer...ma la tua idea non è assolutamente quella di spogliarmi...hai ben altro in mente. Mi accarezzi l'inguine senza scoprirlo e poi appoggi il tuo sulla mia mano ancora serrata alla sedia....mi sussurri "toccami e senti quanto mi eccita averti qua così" ti obbedisco e la mia mente non ha più il controllo su di me. Dopo averti sentita affannare per un paio di minuti ti levi bruscamente, mi guardi negli occhi, ti siedi di fronte a me e inizi a strofinarmi l'altro piede ancora avvolto nella calza autoreggente sul mio corpo scendendo molto lentamente sui miei boxer mentre le tue mani inizino a danzare attorno al tuo inguine...i nostri gemiti iniziano ad unirsi come in un canto pieno di passione e di desiderio fino a che non esplodiamo quasi nello stesso istante. Ma tu ci stai prendendo gusto e decidi di lasciarmi lì così per vedermi impotente ed eccitato ancora per un pò davanti ai tuoi occhi colmi di uno sguardo divertito e soddisfatto...