
Sorridevo mentre preparavo la borsa nella quale portavo sempre tutto l'occorrente per il bondage. Sorridevo perche' stavolta non andavo a divertirmi con qualche ragazza ma andavo al negozio di intimo del mio amico Stefano per una scommessa.
La sera prima, durante un lungo e particolarmente alcolico aperitivo, siamo finiti a parlare di corde e bavagli e mi disse che voleva provare con la sua ragazza ma per paura di fargli male o di sbagliare qualcosa voleva qualche consiglio da me per via della mie numerose esperienze in merito.
Preso un po' dall’alcool che iniziava a salire e un po’ dalla voglia di mostrargli qualcosa lo trascinai in bagno per allontanarci dal dehor del bar. Tolsi una stringa dalle mie scarpe gli chiesi di porgermi i polsi e gli veci vedere e provare una normalissima legatura incrociata. Semplice ma dannatamente efficace.
Rimase affascinato, strattonando per cercare di liberarsi, dal risultato. Lo liberai immediatamente e tornammo fuori.
Gli spiegai un sacco di cose sui bavagli e la loro creazione artigianale, un paio di trucchetti di varia natura e soprattutto che doveva ricordarsi sempre di lasciare i nodi lontani dalle dita poiché uno con un minimo di conoscenza sul bondage potrebbe liberarsi facilmente se raggiunge un nodo di una legatura ai polsi.
Rimaneva li ad ascoltarmi, sempre più stregato dalle mie parole fino al momento che mi interruppe:
“Scusa se ti interrompo, purtroppo domani devo lavorare tutto il giorno e non avrò modo di spostarmi dal negozio e visto che domani sera vedrò la mia ragazza non è che potresti prestarmi un po' della tua roba? Potresti passare in pausa pranzo a lasciarmi tutto e se ti va mi potresti dare una mano come cavia per farmi fare un po' di pratica nel retro del negozio.”